29 maggio 1876 – 29 maggio 2017
Da settimane passavo davanti a quella casa, si intuiva che un tempo doveva essere molto bella.. ad accompagnare la grande porta in legno, due finestre, alte, a forma di arco. I muri bianchi che ancora splendevano sotto il sole di Santiago, erano interrotti da cornici di colore rosa antico che davano un tocco di eleganza alla facciata. Al piano superiore ci doveva essere sicuramente una terrazza, lo intuivo dal parapetto puntellato di colonne bianche e un ampio rosone centrale..
Passandoci davanti coglievo sempre la tristezza della caducità delle cose, i calcinacci scrostati che facevano intravedere i mattoni rossi mi facevano pensare ad un vecchietto che cerca di rialzarsi dopo una rovinosa caduta. Una sera finalmente mi fermo, volevo cercare di leggere tutte quelle targhe che però erano collocate all’entrata, dentro alla cancellata.. riesco a decifrare, improvvisamente la coca cola mi va di traverso. Non potevo credere a quanto leggevo…“Elisa ma quando caxxx imparerai ad aprire quegli occhi per guardare ma soprattutto per vedere??!!”
Mi trovavo davanti alla casa di Andrés Chazarreta, musicista, ricordato soprattutto perché è stato colui che dopo aver investigato per anni sulla musica popolare argentina, insieme al Conjunto de Arte Nativo, l’ha portata a far conoscere a tutto il Paese. La rappresentazione al teatro Politeama di Buenos Aires è stata storica, doveva fare solo 3 funzioni, ma il pubblico, che al tempo era avezzo ad ascoltare jazz e fox-trot, è andato letteralmente in visibilio davanti a chacarera, gato, escondido, zamba,…e alla fine le funzioni furono ben 90!
Caro Andrés, oggi, 29 maggio, è il tuo compleanno, grazie al tuo lavoro la musica popolare è diventata di dominio di tutto il paese che la riconosce come sua identità,
oggi grazie a te ed in memoria a te, in Argentina si festeggia il “Dìa del Folclorista”!
Grazie Andrés!
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