A Santiago del Estero arrivò l’acqua alta di Venezia!

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Una strana maledizione metereologica intorno al Festival de La Salamanca

Parlano di “Fuoco della Salamanca” ma sarebbe più opportuno parlare di “Inondazioni della Salamanca”.

Se decidete di andare a Santiago del Estero per il Festival Nacional de La Salamanca, 4 notti di folklore argentino con focus in quello santiagueño, sappiate che se vi va bene 1 notte pioverà, se vi va benino si sospenderà per un paio di giorni, se vi va male si cancella l’intero festival!

Adesso lo racconto con un pò di gogliardia perchè è andato tutto bene ma quella notte è stata abbastanza difficile e nella sfiga, a me è andata sicuramente meglio rispetto ad altre persone.

Cos’è successo quella notte a Santiago del Estero

Giovedi sera, prima notte di festival, pioggia torrenziale, il campo era diventato una enorme piscina di fango!

Dovete sapere che a Santiago del Estero quando piove, non pioviggina, ma praticamente in un’ora è come trovarsi sotto alle cascate di Iguazù. Gli scarichi, il cui unico lavoro dovrebbe essere scaricare, ovviamente non scaricano e ti trovi dunque per strada con l’acqua che arriva alle ginocchia e se non hai un fuori strada devi fare affidamento solo alle tue gambe.Terra di Santiago del Estero

I taxi ovviamente non vanno in certe condizioni e la mia fortuna è stata quella di trovarmi con un’amica che aveva la macchina. Dopo circa venti minuti di pioggia torrenziale non c’è accenno a smettere, decidiamo dunque di provare a muoverci perchè più si aspettava e più la situazione peggiorava e la prospettiva di passare la notte nel bar non era poi così lontana e remota. Ho con me un k-way che uso per impacchettare per bene lo zaino dove dentro c’erano macchina fotografica, telefoni, tutta la tecnologia per andare al Festival de la Salamanca, tanto la temperatura media è comunque di circa 30 gradi anche a mezzanotte, non avrei di certo patito freddo.

La situazione si fa critica

Già dai primi metri in auto la situazione era critica, per strada circa 30 cm di acqua, si cerca di fare le strade che a memoria si sà che si “inondano meno”..e calle independencia, dove alloggio io, ovviamente è tra quelle che si inondano di più!

Facendo il segno della croce ad ogni incrocio, la sua macchina arriva a circa 4 cuadras da dove ho l’appartamento (a Santiago del Estero 1 cuadra = 100 metri), non si può andare oltre o la macchina l’avrebbe piantata. Vabbè esco, tanto bagnata ero bagnata, stringevo a me lo zainetto impacchettato nel k-way come se fosse la mia mission impossible, ho addirittura aspettato il semaforo verde prima di attraversare (guadare) l’avenida.

Un pò di preoccupazione si fa sentire..

Mentre sto attraversando però mi rendo conto che l’acqua era il meno, intorno a me lampi e fulmini a manetta a cui prima non avevo fatto caso, al primo tuono sono praticamente saltata come Speedy Gonzalez, dicesi anche “cacarella”…ma cavolo non si può correre con 30 cm di acqua color cioccolato che non ti fa vedere dove stai mettendo i piedi, non si vedono tombini, non si vedono marciapiedi, si tira a indovinare!

La mia camminata si fa sostenuta ma stile “camino sulle uova”, cerco di distrarmi e penso ad altro, in effetti io non ho mai avuto paura del temporale ma trovarsi un tantino “esposti” come lo ero io in quel momento ti fa cambiare la tua scala di paure in un botto.

Ho pensato a 4 anni fa, durante il mio primo festival a Santiago del Estero, in cui prendevo in giro una mia amica che bloccata dal temporale non voleva attraversare la strada per prendere l’unico taxi rimasto, alla vita non manca certo il senso dell’ironia! Mi viene quasi da ridere in quel momento, mi vedo da fuori e mi chiedo: “Pavin dove sei finita?? Ma ti piace davvero tanto la chacarera!!”

“Si, Sì!” Mi sono risposta ridendo.

Ad un certo punto mi trovo a costeggiare un parco, ma vicino al mio appartamento non c’è un parco!! Due minuti di panico, acqua e lampioni spenti non aiutano, facevo affidamento sulla luce delle vetrine… mi guardo intorno, cerco di stare calma e improvvisamente scorgo l’edificio, l’acqua mi aveva disorientato e praticamente ho passato la porta dell’appartamento camminando ancora per una cuadra in una direzione in cui non ero mai andata.

Credevo di essere arrivata, e invece..

Sbagliato!!! Perchè da pollastra felice mi prendo l’ascensore per andare al 6 piano quando fuori ci sono fulmini e saette, e sapete quando mi sono resa conto che in fin dei conti ho un grandissimo ..🍑!!??

Quando appena entrata in appartamento è mancata l’elettricità in tutta la città e il festival spostato di 3 settimane. Ma in tutto questo non posso che pensare che in realtà sono ancora più fortunata e sapete perchè? Perchè nel festival de La Salamanca riprogrammato anch’io sono salita a ballare sul palco! Ve lo racconto a questo link!

Photo: El Liberal

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28 Ottobre , 2017
Quotidiano veneto di Vicenza e provincia

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