Un nuovo inizio

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Lunedi sera, il taxy mi lascia davanti a quel cancello di ferro battuto con le iniziali JS, sono nervosa. Seduta ad un tavolino di quel famoso e sacro patio c’era lei che mi aspettava, “Pasen” mi dice..mi fa sedere, mi chiede se voglio da bere e poi anche lei si siede lì di fronte a me. La sua espressione è diventata seria, mi dice che vuole sapere bene perché io sia lì, perché io li stia cercando, “Noi non diamo lezione a chiunque, solo ai ragazzi del nostro gruppo, io voglio sapere tu cosa vuoi fare con quello che puoi imparare qui, voglio sentire chi sei”. Ero spiazzata ma nello stesso tempo ho sentito che se potevo parlare liberamente di quello che cercavo era solo lì e in quello stesso momento. Le ho raccontato la mia storia, di come sono arrivata a loro, di quella forza che mi ha portato fin lì, di quello che cerco…anzi forse di quello che sento di aver bisogno..

Lei mi ha ascoltato, mi ha fatto domande, ma sempre con quell’aria austera e quegli occhi penetranti a cui sentivo non sarebbe sfuggito nulla. C’è stato un momento di silenzio, poi mi ha preso la mano, me l’ha stretta forte, e mi ha detto “sento che la tua motivazione viene dal cuore e che i nostri insegnamenti su di te saranno prima di tutto per te e li tratterai con valore e rispetto, iniziamo!”

Patio de Juan Saavedra

Tutto parte dalla preparazione, mi indica dove accendere la luce di quel sacro patio dopodichè mi porta in una stanza, dove tutti gli strumenti “riposano”, c’è un testo scritto sul muro rosso, mi dice di leggere..sono frasi che sembravano quasi un mantra, un percorso di avvicinamento..sentivo un magone che mi saliva dallo stomaco, lei mi si avvicina, mi batte forte al petto e dice “Resurrección”..non ci potevo fare nulla, i miei occhi ormai erano lucidi, forse lei si accorta, e mi indica di prendere il bombo, mi insegna a stirarlo..

“Il bombo per noi è uno strumento sacro, la sua musica è sacra, ti mette in comunicazione con il tuo ritmo biologico che è lo stesso ritmo della terra, ovvero il ritmo del respiro” e continua dicendomi: “Vos ahora necesitas de esto, para tu corazon, para tu alma, para que vos te encuentras con tu proprio ritmo.”

Abbiamo iniziato così..

Poi ricordo quel lungo e forte abbraccio prima di andare via dicendomi “Nos vemos mañana!”

Come sto? Non lo so come sto…so solo che sono nel posto giusto!

Patio de Juan Saavedra
Patio de Juan Saavedra

 

 

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23 Settembre , 2017
Principale quotidiano di Santiago del Estero

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