Il Festival de la chacarera, ideato dai fratelli Agustin y Carlos Carabajal è nel 2018 alla sua 47ma edizione. Tra tutti i festival che ho visto posso dire che se dovessi trovargli un aggettivo questo sarebbe “famigliare”. Non aspettatevi però di vedere i gonfiabili come succede dalle nostre parti. I bambini sono fans del folklore tanto quanto gli adolescenti, i genitori e i nonni, aspettatevi invece di vederli a cavalcioni del papà in prima fila davanti alle transenne, cantando a squarciagola i classici dell’artista di punta. Inoltre gli orari sono santiagueños, ovvero dalla mezzanotte alle sette di mattina, e se il giorno dopo si deve lavorare, beh vorrà dire che si va in ufficio direttamente!
Quando dico famigliare mi riferisco all’atmosfera, molti si portano sottobraccio la propria sdraio e tavolino, quasi a fare un pic-nic. Sul palco si susseguono artisti emergenti del folklore argentino, giovani, compagnie di danza, gruppi legati a festività tradizionali, e ogni sera due artisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale.
La prima notte si è rivissuta una festa pagano-religiosa molto cara ai santiagueños, quella di San Esteban, l’artista di punta era Raly Barrionuevo, un musicista che ha avvicinato al folklore argentino molti giovani, le sue musiche hanno delle moderne sfumature romantiche ma senza mai distaccarsi dalla tradizione.
La seconda notte si è rivissuto il carnevale della puna, già dal pomeriggio il centro di Santiago è stato invaso da molti diablitos jujeños, che poi hanno animato tutta la notte a ritmo di carnavalito, con schiuma, pittura e farina. Nestor Garnica ha incendiato il ballo con chacarera e zamba e già quasi all’alba sono saliti sul palco El Vislumbre del Esteko, un gruppo santiagueño emergente, dallo stile molto originale, chacarera con chitarra elettrica e la voce rock di Santiago Suarez.
L’ultima notte è stata forse la più emozionante, Elpidio Herrera e la sua sachaguitarra ha riportato tutti ai suoni delle origini, Cuti y Roberto Carabajal dopo trent’anni di successi annunciano il loro prossimo scioglimento tra le lacrime di chi è cresciuto con la loro musica. Alla fine il Duo Coplanacu ha fatto ballare e saltare tutti, per la prima volta ho visto un gruppo richiamato sul palco per ben tre volte!
Informazioni Utili
Il Festival avviene sempre il primo fine settimana di gennaio, in genere dal giovedi al sabato.
Le entrate si comprano presso la discheria Pago Donde Nacì, in pieno centro, c’è sempre una promozione se si comprano le tre entrate insieme.
In genere il festival inizia prima della mezzanotte, ma il mio consiglio è di non arrivare prima dell’una, è in quel momento infatti che inizia il clou. All’interno dell’evento ci sono varie opzioni per mangiare e bere, attenzione però, non sempre i prezzi sono uguali in tutti i kioschi, perciò un giretto prima di decidere in quale comprare lo consiglierei sempre. Il festival in genere termina quando il sole è già spuntato, verso le 7:00, ma se nel frattempo avete stretto conoscenza con qualcuno e avete voglia di seguire la movida, tenete le orecchie all’erta perché c’è sempre qualche “guitarreada” per chi non è ancora stanco.
Non sfidate le temperature di Santiago andando in giro dopo le 14:00, la città si spegne e va a fare la siesta, consiglio vivamente di sperimentare questa bella pratica, vi darà la carica per affrontare la nottata.
Dalle 19:00 andate a farvi un giretto nella Plaza Libertad di Santiago, è il momento in cui la città si rianima dopo la siesta e c’è sempre qualche attività legata al festival.
Cibo. Se volete qualcosa di ben autoctono andate a pranzare al secondo piano del Mercado Armonia, cibo buono, tipico, ambiente semplice ma molto ospitale, super economico! Attenzione però, anche questo alle 14:00 chiude!